Vi invito a casa mia a vedere Roma – Real o Bayern o Liverpool.
Vi faccio capire cosa significhi essere italiani.
La cena la offro io tranquilli.
Per il resto grazie Juve per questa lezione: c’è sempre speranza, c’è sempre un motivo per cui valga la pena lottare.
Per l’onore, per la gloria, per la volontà di credere nei miracoli: lo avevo detto, comunque vada, a testa alta. Più di così non avremmo potuto fare.
Infine, vi auguro di provare ciò che ho provato io nell’abbraccio con mio padre al secondo gol di Mandzukic. IMPAGABILE. Ci sono cose che valgono molto di più della vittoria di qualsiasi Champions e tutte le emozioni che ho ancora sulla pelle e nel cuore, rovesciata compresa, lo dimostrano, perché questo, come dicono in tanti, non può essere “solo” un gioco.
In qualunque cosa voi crediate…fino alla fine ragazzi, fino alla fine.
#proud #orgogliosadivoi #toghether #forever #italianavera #finoallafine#forzajuventus #atestaalta #sicadeecisirialza #piùfortidiprima #undicileoni#cèsolouncapitano

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12 aprile 2018, facebook dopo la semifinale Real Madrid-Juventus 

Girovagavo sui miei social alla ricerca di alcune parole che potessero allietare una serata fatta di mille pensieri e mi sono imbattuta in questa roba qui…le stesse identiche lacrime di allora, la stessa pelle d’oca ed il cuore che trema…dieci giorni senza di voi sono un martirio, mai più.

– Resoconto di una stagione indimenticabile (under 10 2016-17) –

Non so neanche da dove partire eppure so che devo farlo, ma poi divento prolissa e mi sgridate…ma devo farlo.
E allora partiamo dall’inizio.
Da tre anni fa quando mi venne chiesto di allenare. “Io? Ma non sono in grado…”
E poi eccomi lì, su quella panchina a guardare quei piccoli ometti crescere, incantata. Eravate così piccini, ed era difficile spiegarvi che così piccini c’era da farsi le ossa con quelli più grandi. Ma noi eravamo lì, anche quando prendevamo 10 gol a partita, siamo sempre stati lì.
Poi c’è stato l’anno scorso e l’anno di transizione, si è cresciuti un po’, non abbastanza per imporsi, ma il giusto per capire che la strada fosse quella giusta. Abbiamo perso qualche pezzo e non potevamo fare diversamente se non compattarci ancor di più e accogliere chi si stava affacciando per la prima volta in questo mondo. Fatto anche questo.
E così succede che inizi a giocartela, che perdi di misura e fa male, malissimo, ma dentro nascono nuove consapevolezze e cresci. E t’iscrivi al campionato primaverile e arrivi 4° ad un solo punto da tutte e tre le squadre che ti precedono, e batti la capolista, e fai sei vittorie di fila, e vai ai tornei con le squadre di FIGC e strappi due pareggi che…come ve li spiego, e poi fai il torneo estivo in cui capisci di potertela giocare fino in fondo e arrivi ad un soffio da una semifinale che sarebbe stato il giusto premio per tutto. Vi ho guardato negli occhi in quello spogliatoio e vi ho visto amareggiati, delusi, con le lacrime: “Mister ci credevamo, potevamo farcela…”, mi si è spezzato il cuoreSe non abbiamo vinto è perché non eravamo ancora pronti, ma vi prometto che lo saremo”. Era proprio qui che volevo arrivare. Avete abbandonato le vostre paure ed ora lo sapete anche voi quanto siamo diventati squadra. Perché i tu, io, lei, lui non esistono più, esiste solo un NOI.
NOI che a settembre ripartiremo più forti, più grandi, per una nuova avventura, NOI che staremo ancora insieme e questa è una promessa che ci siamo scambiati ieri ed ogni giorno, NOI che siamo un muro d’acciaio, che dimentichiamo i parastinchi, che non ascoltiamo e che facciamo a gara per tirare le punizioni,NOI che quando segniamo è subito “Esultanza del Tacchino”, NOI che giochiamo alla crossbar challenge, NOI che in macchina mettiamo Rovazzi perché ci piace così, NOI che ci facciamo riconoscere in ogni campo ed anche in ogni pizzeria, NOI che siamo NOI e non abbiamo eguali, NOI così imperfetti e così pesti, così pesti e così EROI. I miei EROI.
Non avrei mai creduto di essere all’altezza e forse alla vostra altezza non lo sarò mai perché tutte le volte che vi guardo e provo ad insegnarvi qualcosa, siete voi ad insegnarla a me.
Non potrei essere più orgogliosa di così ed anche se un giorno le nostre strade si divideranno so che ovunque andrò, ovunque andrete, voi avrete sempre un po’ di me, io avrò sempre e per sempre un po’ di voi.

Alle pesti del mio cuore, ai loro genitori che definire fantastici è poco, alla società OSGB di Gallarate, alla vera mister e al mitico preparatore del mio portierone, a tutti gli avversari con cui ci siamo scontrati, a quelli che ci hanno preso in giro e a quelli che si sono rimangiati tutto, a quelli che non credevano e che adesso credono, e a quelli che hanno lottato con noi e per noi dal primo minuto, al mio Buffonardo, al mio murone d’acciaio, agli ultimi arrivati diventati un pezzo fondamentale di questa famiglia, a chi c’è stato poco, al mio 2010 che si fa valere in mezzo ai 2007, a chi c’è da tre anni a questa parte, al mio Dybala, al mio tenerone che quando segna manda i baci alla mamma, alla quota rosa, al mio bomber e al mio capitano…GRAZIE di cuore.

Se amate il calcio, profondamente, date una possibilità ai bambini: allenateli, cresceteli, formateli, cullateli, fate tutto ciò che è nelle vostre forze e molto di più. E se avete una vita incasinata, un lavoro stressante, un cuore malconcio, ed il tempo che non basta mai, fidatevi di me, buttatevi in quest’esperienza. Non solo ne varrà la pena, ma non ci sarà niente al mondo che vi ripagherà di più.

“Voi metteteci il cuore…sempre”

#lepestidelmiocuore #imieieroi #osgb #under10 #finoallafine#murodacciaio #ilmiobomber #ilmiocapitano #mister #ilovethisgame#ilovefootball #onelove #onepassion #ilmegliodeveancoravenire#maryseven #quelgrancasinodellamiavita

Comunque niente volevo dire che le magre non sapranno mai cosa significhi salvare un gol con la cellulite: cara Lucrezia Cavazzin tu resti un fenomeno, con un ginocchio solo e taglia 38, ma ieri al minuto 47 è stata la rivincita delle vecchie, col salvagente incorporato, il ciclo ed un sinistro che manco per salire sul tram (perchè il destro invece…).
Il destino di quelle che quando alla nascita hanno chiesto di avere un po’ di culo ed hanno visto il senso metaforico rotolarsi dalla risate ed emigrare mentre il senso fisico aveva già colpito e affondato, non è sempre crudele, ora c’ho le prove😂😂😂

#maryseven #lamiasquadraèdifferente #forzapietrine#quelgrancasinodellamiavita #ilovefootball Open San Pietro Femminile#iononsononormale 😂😂

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9 aprile 2018, Facebook dopo la partita Csi tra Redentore e San Pietro 

Tutto, capisco tutto, ma se il bomber della vostra squadra sbaglia un gol, voi un vaffa non glielo riservate? Io sì, non lo nego, ma finisce lì. L’azione dopo sono già pronta a crederci. I fischi, invece, che siano di paura, e a maggior ragione di paura quando di fronte hai la tua squadra e uomini che si stanno spendendo per quei colori che ami tanto, no, non li condivido. E in tutta onestà non li condivido nemmeno verso un ex giocatore, per quanto tu, tifoso, possa “avercela” con lui magari perché ti senti “tradito”. Se poi la squadra in questione si chiama Juventus, ora davvero mi volete dire che questa Juventus, con tutto ciò che ha vinto, meriti dei fischi? Ha ragione Mughini: asini selvaggi.

2 aprile 2018 – “Pensierando” guardando Tiki Taka 

La più bella delle storie d’amore iniziò 7 mesi fa.
Quanto ti amo Riky del mio 💙
#ilmioprincipino #settemesidite #ilmiopersempre #iloveyou #nipotino#ziamaryseven

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27 marzo 2018, facebook in onore del 7° mese di Riccardino

Il non mollare mai passa sempre da qui.
In rimonta come piace a noi, con tutto il nostro cuore, con i centimetri che ci mancano, con i nostri sorrisoni enormi e con quella voglia di giocare e divertirci che mi fa venire la pelle d’oca…
…incanto, semplicemente incanto 😍
Osgb 3 San Giorgio 1
#lepestidelmiocuore #under12 #osgb #innamorata #finoallafine#nonmolliamomai #iloveyou #ilovefootball #maryseven #ilcalcioedichiloama#ilcalcioedichilorispetta #quelgrancasinodellamiavita #instapic #instaphoto##instamoment

—————————————————————————————————————————–24 marzo 2018, facebook – L’ennesima partita delle pesti del mio cuore

“C’era un qualcosa di magico tra i nostri sguardi.
Le ombre dei tuoi occhi s’incastravano perfettamente con la luce dei miei, le ombre dei miei occhi s’incastravano perfettamente con la luce dei tuoi.
Ne incontrerò altri di sguardi lungo il mio cammino, e tu chissà a quale donna riserverai questo privilegio, ma vedi, in questo niente che è stato tutto, mentre ora volto pagina, l’unica consapevolezza che ho è che uno sguardo così non lo incrocerò più, l’incastro perfetto arriva una sola volta nella vita”.

#maryseven #quelgrancasinodellamiavita #citazioni

——————————————————————————————————————————- 20 marzo 2018, facebook – Ah, l’amore

Da stasera è tutta un’altra storia, scriviamola, facciamola.
Dai farfalle noi ci crediamo 🔴
#playoff #uybamonza #sonountifosobiancorosso #palayamamay #volley #ilovemywork #instamoment #instaphoto #instapic

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17 marzo 2018, facebook – Inizio playoff Uyba-Monza

Questo è quello che succede ancora nel 2018: i commenti sessisti, la volgarità, la mancanza di rispetto per chi, magari, lavora per 500 euro al mese o 5 euro ad articolo o spesso, credetemi, pure gratis. Se tu fossi stato uomo, caro giornalista, ti saresti beccato “solo” un vaffanculo, ma siccome tu che hai posto questa domanda (alcuni dicono stupida, io probabilmente avrei chiesto altro, mi pare comunque una domanda lecita) sei pure donna, sbam, è quello il tuo punto debole, sei donna. Quindi il vaffanculo non te lo prendi, wow, e per fortuna che sei carina perché se fossi stata cessa ciaone, ma una non risposta, uno sdegno, uno sguardo che dice “Questa, la solita donna idiota, ma chi ce l’ha messa qui“, arriva dritto come un treno in piena corsa e nemmeno troppo in ritardo, come in Italia spesso ci hanno abituato.
Io personalmente non so se ho più rabbia o più schifo, so che da 10 anni calco i campi di periferia e ne ho viste e sentite di cotte e di crude. Cotte e crude. Perché sono donna, perché non capisco niente di calcio, perché davanti mi fate una faccia e dietro, nemmeno troppo a bassa voce, dite altro, perché secondo voi “ho altri interessi” (e mi fermo qui), perché faccio il mio lavoro col sorriso e non va bene, ma se fossi troppo seria sarei una che se la tira e nemmeno quello andrebbe bene, perché non basta metterci tutta l’umiltà e la passione di questo mondo, no, e probabilmente non basta nemmeno fare il tanto famoso salto di qualità, quello che si sogna da tutta una vita, perché le cose evidentemente non cambiano, o se lo fanno si discostano troppo poco dai soliti cliché.
Ogni giorno, nel mio piccolo, combatterò una battaglia di donna innamorata del suo lavoro che punta solo ad una cosa: il rispetto. Perché sarò pure “tutta sbagliata” ma UNICA, ed ogni mattina, nonostante le occhiaie ed i capelli arruffati, io posso guardarmi allo specchio, non so quanti di voi possano permettersi lo stesso.
Stop.

(foto facebook Maurizio Sarri official)

http://www.corrieredellosport.it/video/calcio/serie-a/napoli/2018/03/12-39850373/sarri_alla_giornalista_non_ti_mando_a_fare_in_c_perch_sei_una_donna/

 

Di solito mi tolgo i macigni dalle scarpe gettandoli giù nel burrone senza nemmeno guardare che fine facciano, per una volta però concedetemelo:
questa roba qui è anche per la mia prof di religione, quella che diceva che non sapevo cosa volessi dalla vita e che non avevo né arte né parte.
Cara prof, io non ho fatto ancora niente nella mia vita e forse sono una pasticciona buona a nulla, dotata di zero autostima e “tutta sbagliata”, ma se proprio c’è una cosa che ho sempre saputo e che ho sempre fatto, ecco, è esattamente questa: la capacità di saper scegliere la mia strada, di fare mille sacrifici, di non smettere di crederci e sognare nonostante il mondo sia pieno di gente come lei. E per la cronaca se non dovesse conoscere i campioni qui intervistati, provi a dare un’occhiata su Wikipedia.
Con affetto,
Mary Seven.

ps. dimenticavo: per l’intervista cliccate qui   😉