Non so manco da dove iniziare…che casino, che gran casino, ma il mio sproloquio di fine anno è d’obbligo. E già ve lo dico che probabilmente mi dilungherò, quindi prima di darmi come al solito della prolissa fate i conti con la vostra voglia di leggere, immedesimarvi, capire, che per come la penso io non è mai abbastanza.
Ripartiamo: da dove inizio? Ma che anno è stato questo?
Ho ricordi offuscati, non so manco se è un bene o un male, è volato tutto via così veloce…
Allora partiamo da due certezze, due numeri, due date:
3 giugno 2017
27 agosto 2017
Il giorno più brutto ed il giorno più bello.
Tu sei a Torino a rincorrere per l’ennesima volta un sogno, un sogno che probabilmente non si avvererà mai, che non so nemmeno io quante volte sia stato defibrillato all’ultimo, proprio quando stava per tirare un sospiro e mettersi l’anima in pace, e d’un tratto…magari lo vedessi solo infranto, d’un tratto ci sono 30mila persone che ti corrono addosso e tutto ciò che puoi fare è ringraziare Dio di averti donato l’istinto di sopravvivenza…nemmeno un graffio sulla pelle, tanti nel cuore…la paura di non farcela, la paura di morire che non avevi mai provato e così, proprio quando meno te lo aspetti, t’investe senza scrupoli e ti rimbomba nel cervello in lunghe notti insonni…non saprò mai spiegare cosa ho provato e non so neanche se sia meglio o peggio questo “non riuscirci”, ma come scrissi a quel tempo: “Non lasciatevi vincere dalla paura, lasciatevi vincere dall’amore”. E così sia.
Era esattamente il 27 dicembre quando mi dissero: “Diventerai zia”, non ho più capito nulla, ma in realtà averti tra le braccia, guardare i tuoi occhietti e tenere le tue manine 8 mesi precisi precisi dopo è stata l’apoteosi. Sei il tutto che prende forma Riky, mille volte ti ho immaginato, mille volte ho provato a capire cosa potessi provare, niente si è minimamente avvicinato a te. Oggi mi guardi, mi sorridi, mi dai ossigeno, prendi il mio cuore e lo dondoli con una purezza che non avevo mai conosciuto prima, con la melodia più dolce, appallottoli i miei pensieri e fai centro nel cestino più lontano, sei la cura per ogni cosa, sei la miglior medicina, l’aneddoto, la pozione magica…sei l’amore Riky, e mentre io proverò a spianarti la strada so che sarai tu ad illuminarla. Il mio “ogni giorno di più”, il mio “per sempre”, passa da qui, è tutto per te, ma non sarà come quelli delle favole che restano favole, sarà come quello delle eccezioni che mandano all’aria tutte le regole e che si confermano eccezioni. I love you.
E il resto? Ha davvero importanza il resto dinanzi a tutto ciò?
Non lo so neanche, potrei raccontare anche quest’anno di mille cose, di momenti importanti e di porte in faccia, di vasi costruiti con cura e poi infranti, come i sogni, di dolori e gioie, di promesse non mantenute a cui in realtà non ho mai creduto, ed è questo forse ciò che fa più male, non aver la fiducia per credere ancora…
…potrei raccontare di gente che in qualche modo e seppur per un attimo, mi ha vista con occhi diversi, per poi fuggire, come sempre e senza spiegazioni…manco lo sapete quello che vi siete persi…
…potrei raccontare di un nodo allo stomaco che in realtà è ancora lì e che non verrà districato fin quando non sarò io, con le mie mani, a scioglierlo…non sapevo più che forma avesse e cosa si provasse…lo so che sono una codarda perché tu di questo nodo allo stomaco non saprai mai, ma forse l’ho fatto perché ho messo il tuo bene davanti al mio, forse, e forse ho sbagliato tutto…“Dio” benedica il tuo sorriso e grazie per ogni tuo sguardo;
…potrei raccontare di nuove e vecchie amicizie divenute ancora più belle e dalla potenza inaudita delle stesse, questo sì che è un grande privilegio;
…potrei raccontare di un’estate vissuta davvero a tremila proprio come voglio sempre fare io, di ore di sonno disperse ovunque, occhiaie da paura ed una leggerezza che mi ha ridato energie e risate, tante, tra un posto fisso al lago, un cocktail di troppo ed il tanto amato cornetto al cioccolato bianco…
…potrei raccontare di Milano e delle sue serate, Milano è sempre Milano ma con te è tutta un’altra storia…
…potrei raccontare delle domeniche sui campi, dell’adrenalina e delle emozioni del pre e del post 90 minuti, dei viaggi in bus compresi nel “prezzo”…lo so, non ne ho mai abbastanza…aggiungiamoci anche le dichiarazioni di stima, che poi forse quelle veritiere saranno 1 o 2, ma lasciatemi credere che qualcuno apprezzi davvero ciò che faccio e capisca il cuore e la passione che ci metto…boom! E’ sempre indescrivibilmente meraviglioso…
…potrei raccontare dei sorrisi e delle ansie davanti ad una telecamera, una delle cose che amo di più…
…potrei raccontare di qualche nuova opportunità, ancora da coltivare e vivere a pieno, ma lì, presente e futuro si spera, o delle ore che non bastano mai, delle giornate sempre troppo corte e delle mille cose da fare…stay hungry stay foolish uno dei miei motti, lo so, sono mezza matta ma sono fatta così…
…potrei raccontare di quel pallone che rotola e del mio numero seven, ma su questo forse preferisco tacere…
…poi potrei raccontarvi delle pesti del mio cuore…anzi no, di loro no, mi limito a vivere quegli ometti e a crescere con loro dentro e fuori da quel rettangolo verde…che sono fortunata l’ho già detto?
Di tante cose potrei dire ancora, ma dopo l’anno delle consapevolezze, l’anno dell’addio ad ogni paura, credo che ciò che mi lascio alle spalle sia l’anno della scoperta di nuove energie di una donna che non ha mai perso la speranza. Ora non resta che incanalare ogni briciola di questo potere nella direzione giusta e il gioco è fatto.
E’ il momento di soffiare sulla polvere, di ridare lustro alla bellezza, di non lasciarsi trascinare dal vortice, c’è tanto da fare, tanto ancora per cui lottare e molto di più per cui ogni sforzo, ogni sacrificio, ogni lacrima valga davvero la pena.
Essere in piedi nonostante tutto, indossando l’abito migliore, a testa alta e con il cuore in mano, non è forse un sogno che si realizza?
Così lontana dalla massa, così strampalata, così genuina, così unica e speciale: ”Ricordati di sorridere Mary Seven, che con quel sorriso lì, li stendi tutti”.
“Da me, torno da me, perché ho imparato a farmi compagnia, dentro di me, ripeto una bestemmia e una poesia, bella come non mi sono vista mai, oh mai, occhi dritti all’orizzonte, sull’asfalto lascio le mie impronte”.
“Nel regno delle idee tutto dipende dall’entusiasmo…nel mondo reale tutto si basa sulla perseveranza”. Johann Wolfgang Von Goethe.
Caro 2018, a te la scena!
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