La giornata mondiale del libro, e del diritto d’autore, cade, come ogni anno, il 23 aprile.
In un tipico giorno primaverile in cui distendersi in un parco all’aperto, con il cielo che fa da tetto ai pensieri e con l’aria frizzantina che solletica brividi, cosa c’è di meglio che staccare il cervello e godersi una buona lettura?
In periodo di quarantena come questo sembra un lusso, un’azione esagerata, un vizio che pare impigliato in un nodo inverosimilmente ingarbugliato, eppure, fino ad un paio di mesi fa, non occupava nessun posto nella lista dei nostri desideri, troppo banale, troppo scontato.
Oggi quando ho preso uno dei due libri che ho comprato online un paio di settimane fa e mi sono sdraiata sul dondolo in cortile, ho visto luce attorno a me, ho provato ad assaporare la primavera, ho lasciato che quelle pagine mi avvolgessero a tal punto da fare da scudo a tutti i miei sogni.
Un libro, il libro, “quel libro”
Semplicità e libertà che vanno a braccetto, gli occhi che si lasciano abbindolare da una frase dopo l’altra, parole parole parole che manco Mina ed il pensiero fisso che in una di quelle famose liste dei desideri compilate in chissà quale momento di sconforto acuto o, al contrario, di ottimismo a catinelle, ci sia la volontà di poter compiere “il miracolo”, di idealizzare quella copertina, di scatenare la mente fino a consumare i tasti del computer.
In attesa dell’ispirazione giusta, o del coraggio che manca, in attesa delle cure per poter maneggiare quella ferita senza la paura che possa sanguinare ancora, in attesa della smania di dover necessariamente raccontare, raccontare, scrivere e raccontare, ma forse anche in attesa di qualcuno che possa dirmi ce la farai e della pazienza con me stessa che solitamente non mi appartiene, poggio la testa sul cuscino e mi chiedo se, un libro, se il libro, se “quel” libro, un giorno, aprendo l’armadio, sarà l’abito giusto da indossare.
23 aprile, cenni storici
[Sulla base di una tradizione catalana, la 28a sessione della Conferenza Generale dell’UNESCO, riunita a Parigi, su proposta di 12 paesi fra cui Australia, Russia e Spagna, ha adottato la risoluzione 3.18 con la quale ha proclamato il 23 aprile di ogni anno “Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore”.
L’obiettivo della Giornata è quello di incoraggiare a scoprire il piacere della lettura e a valorizzare il contributo che gli autori danno al progresso sociale e culturale dell’umanità .
L’idea di questa celebrazione è nata in Catalogna, dove il 23 aprile, giorno di San Giorgio, una rosa viene tradizionalmente data come un dono per ogni libro venduto. Il successo Mondiale del Libro e del Diritto d’Autore dipende principalmente del sostegno ricevuto da tutte le parti interessate (autori, editori, insegnanti, bibliotecari, istituzioni pubbliche e private, ONG umanitarie e mass media), che sono mobilitate in ogni paese dalle Commissioni Nazionali UNESCO, Club UNESCO, Centri e Associazioni, delle Scuole Associate e Biblioteche, e da tutti coloro che si sentono motivati a lavorare insieme per questa celebrazione].
[fonte giornatamondiale.it]