Cecchinato c’est magnifique! Ko Djokovic, è semifinale al Rolland Garros
E’ stata una lunga giornata e domani avrò un altro milione di cose da fare, ma questo commento non poteva aspettare, le imprese non possono aspettare, arrivano quando meno te le aspetti e le emozioni che ti travolgono devi metterle al più presto nero su bianco o finisci per perderle chissà dove e ritrovarle quando valgono la metà perché la mente dimentica in fretta, il cuore no.
Marco Cecchinato ha battuto Novak Djokovic ed è in semifinale al Roland Garros. Rileggetela almeno due, tre ma anche quattro volte questa frase, perché è vera, è tutta vera. Spalancate i vostri sorrisi e godetevi un connazionale così tanto vicino al tetto del mondo.
Piccola precisazione: non ho intenzione di fare la figa io che di figo non ho manco l’unghia del dito mignolo del piede, e non mi metto certo qui a fare i copia – incolla da wikipedia per mostrare un repertorio di nozioni tennistiche e non su questo ragazzotto che oggettivamente avevo solo sentito nominare fino a poche settimane fa, ma l’adrenalina di poter leggere il nome di un italiano accostato ad un così magnifico momento di sport, mi porta ad essere qui, all’1 e 44 di notte, a commentare di un’impresa tanto epica quanto affascinante. Perché Novak Djokovic lo conosciamo tutti, è l’ex numero uno del ranking mondiale con un alquanto discutibile taglio di capelli a cui puoi dire poco o nulla, antipatie e simpatie a parte, ma sapere che oggi Marco Cecchinato, un siciliano semi-sconosciuto di 26 anni che nella sua vita non ha fatto altro che lottare e crederci, lottare e crederci mettendosi alle spalle anche una squalifica per scommesse poi finita in cantina a causa di un difetto procedurale, lo ha battuto, è qualcosa che non ha definizione e che stasera, mentre vi infilate sotto il lenzuolino, dovrebbe farvi sentire ancora più orgogliosi di essere italiani. Signori e signore, c’è un uomo oggi che entra di diritto nella storia del tennis italiano e lo fa oltrepassando trionfalmente l’ingresso principale di un campo in terra rossa su cui capeggia una scritta: chapeau monsieur Cecchinato.
Caro Marco, ricordati però che le imprese sono fatte per un unico motivo: essere susseguite da altre imprese. I libri di storia sono pieni di pagine bianche che non aspettano altro che qualcuno si armi di inchiostro per lasciarne traccia indelebile, e le nostre menti ed i nostri cuori, soprattutto d’estate, emigrano in un deserto assetati di emozioni. Dissetaci, e facci sognare ancora un po’. E dormi stanotte. Adesso andrò a nanna anche io, ma non prima di aver riguardato ancora una volta quel punto finale. Pura magia.
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