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Come d’incanto, Cristiana Girelli: l’Italia femminile (mi) fa già impazzire

Cristiana Girelli

Ebbene sì, come d’incanto, Cristiana Girelli.
La prima partita dell’Italia al Mondiale Femminile la riassumi in quelle lacrime miste a grinta, in quell’esultanza, in quell’abbraccio che toglie il respiro, così stretto da non volersi disunire più. Ma su questo non c’erano dubbi perché un’Italia così unita vuole “solo” scrivere un pezzo di storia.

La penna, o la bacchetta magica che dir si voglia, oggi è passata tra le mani di Cristiana Girelli, che quel numero dieci sulla schiena non gliel’hanno certo cucito lì per caso e che chissà quanti pensieri deve aver collezionato nella sua testa per ottantaquattro minuti. Io me la immagino così la sua partita.

Fremi, incoraggi le compagne, ti agiti per un fuorigioco di qualche centimetro, tiri un sospiro di sollievo, poi dai un’occhiata alla coach, e anche un’altra, “magari mi nota, io ci sono”. Ti chiama a scaldarti, ma poi ti accomodi di nuovo. Guardi il tabellone, minuto 75 e ancora 0-0, “Dai mandami in campo, fammi giocare”, alzi lo sguardo un po’ timidamente e provi ad incrociare il suo. “Accelera Cristiana che tocca a te”, boom, prima scossa. Intensifichi il riscaldamento mentre c’è un rombo di tuoni nella tua testa ed un concerto di emozioni nel tuo stomaco. Le tieni a bada, devi essere concentrata, anche se un po’ ti lasci cullare da quella magia lì, è nota lieta, candore, purezza, cuore. Mannaggia al cuore oh, che ce lo metti sempre.

Ti liberi della pettorina come una leonessa che sta evacuando dalla gabbia, la lavagnetta si alza, c’è il numero di una 16enne piena zeppa di personalità che sta uscendo, ed il tuo numero, il numero dieci, quello dei leader, che sta entrando, tu che di personalità nei sempre avuta da vendere, fin da quando ti facevi largo tra la folla di un settore giovanile colmo di maschietti e con la tenacia di chi sapeva già cosa fare da grande “Io farò la calciatrice”. E così entri per davvero, il tuo Mondiale inizia in questo momento, all’84esimo, quando mancano appena 360 secondi per prenderti la scena. “Un’enormità” devi aver pensato, “posso fare di meglio”, e così in 180, mentre Boattin, che ti conosce bene, afferra dalla scatola dei “cioccolatini” quello più gustoso, tu lo scarti e lo trasformi in un Uovo di Pasqua nel mese di luglio, se non è una magia questa.

E la sorpresa? Nessuna sorpresa per chi ha segnato quasi 250 reti in carriera e più di 50 in Nazionale. Ma poi basta guardare il tuo volto, con quella “cazzimma” che potrebbe riempire almeno altre 12 carriere, e quelle lacrime che mai come oggi hanno il sapore più dolce.

Il tuo momento, “Il mio momento”, ripeti a basse voce, il nostro momento, gridiamo insieme.
INSIEME.
Questa magia non conosce limiti.
Si canta già: “Notti magiche” ad Auckland stanotte, “Giornate magiche” in Italia, dall’altra parte del globo.
E allora lo vedi Cristiana? Era già scritto, era già tutto scritto, era anche il 1990, il tuo anno, quando “Si inseguiva un gol sotto il cielo di un’estate italiana”… …grazie per averci messo la tua bacchetta magica, è così che il destino si trasforma in sogni, ed è così che i sogni si trasformano in realtà.

Foto Azzurre Figc

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