Da quando Baggio non gioca più…Buon Compleanno Divin Codino
Cinquantadue meravigliosi anni, di cui una ventina circa, trascorsi nel panorama del calcio italiano a regalare sprazzi di poesia, di luce, di eleganza e di tutte quelle gesta che fanno di un uomo un campione, e di un campione un uomo: buon compleanno Roberto Baggio.
Ora posso confessarlo ma il mio primissimo amore calcistico (dopo Totò Schillaci s’intende 😂) sei stato proprio tu che con la maglia della Juventus facevi magie, e con quella della nazionale collezionavi perle balistiche trascinandoci a tutti i costi verso un sogno USA scaraventato poi in una curva qualunque ma non per questo privo di emozioni.
Pensa che per te ho odiato pure quel Del Piero lì, ai miei occhi di bimba con un destro segnato, arrivato solo per rubarti il posto, cosa voleva lui da te? E da me? Col tempo l’ho capito, ma ho capito anche che non nascerà più un altro Roberto Baggio perché Roberto Baggio è un pezzo raro di un calcio malato che si è tuffato in quegli occhi fatti di un passato semplice dal profumo di buono e che proprio lì ha saputo cibarsi di passione e di amore, amore incondizionato.
E se nei miei di occhi invece ci sono ancora decine di gol incredibili, di passaggi smarcanti, di veli, di colpi di tacco, di stop perfetti, di fantasia, di punizioni ad arcobaleno, è nelle mie orecchie, nella mia mente, sulla mia pelle che conservo la traccia indelebile di un campione che in qualche modo mi ha segnato la vita, donandomi, una delle più belle dichiarazioni d’amore:
“A tutti i giovani e tra questi ci sono anche i miei tre figli. Per 20 anni ho fatto il calciatore. Questo certamente non mi rende un maestro di vita, ma ora mi piacerebbe occuparmi dei giovani così preziosi e insostituibili. So che i giovani non amano i consigli. Anche io ero così. Io però senza arroganza, stasera qualche consiglio lo vorrei dare. Vorrei invitare i giovani a riflettere su queste parole.
La prima è passione. Non c’è vita senza passione e questa la potete cercare solo dentro di voi. Non date retta a chi vi vuole influenzare. La passione si può anche trasmettere. Guardatevi dentro e lì la troverete.
La seconda è gioia. Quello che rende una vita riuscita è gioire di quello che si fa. Ricordo la gioia nel volto stanco di mio padre e nel sorriso di mia madre nel metterci tutti e dieci la sera intorno alla tavola apparecchiata. E proprio dalla gioia nasce quella sensazione di completezza di chi sta vivendo pienamente la propria vita.
La terza è coraggio. E’ fondamentale essere coraggiosi e imparare a vivere credendo in voi stessi. Avere problemi o sbagliare è semplicemente una cosa naturale. E’ necessario non farsi sconfiggere. La cosa più importante è sentirsi soddisfatti, sapendo di aver dato tutto. Di aver fatto del proprio meglio, a modo vostro e secondo le vostre capacità. Guardate al futuro e avanzate.
La quarta è successo. Se seguite gioia e passione, allora si può anche parlare anche del successo. Di questa parola che sembra essere rimasta l’unico valore nella nostra società. Ma cosa vuol dire avere successo? Per me vuol dire realizzare nella vita quello che si è, nel modo migliore. Questo vale sia per il calciatore, per il falegname, l’ agricoltore o per il fornaio.
La quinta è sacrificio. Ho subito da giovane incidenti alle ginocchia, che mi hanno creato problemi e dolori per tutta la carriera. Sono riuscito a convivere e convivo con quei dolori, grazie al sacrificio, che vi assicuro che non è una brutta parola . Il sacrificio è l’essenza della vita, la porta per capirne il significato. La giovinezza il tempo della costruzione. Per questo bisogna allenarvi bene adesso: da ciò dipenderà il vostro futuro. Per questo, gli anni che state vivendo sono così importanti. Non credete a ciò che arriva senza sacrificio, non fidatevi: è un’illusione. Lo sforzo e il duro lavoro costruiscono un ponte tra i sogni e la realtà.
Per tutta la vita ho fatto in modo di rimanere il ragazzo che ero che amava il calcio e andava a letto stringendo al petto un pallone. Oggi ho solo qualche capello bianco in più, e tante vecchie cicatrici, ma i miei sogni sono sempre gli stessi. Coloro che fanno sforzi continui, sono sempre pieni di speranza. Abbracciate i vostri sogni e seguiteli. Gli eroi quotidiani sono quelli che danno sempre il massimo nella vita ed è proprio questo che auguro a tutti voi ed ai miei figli.”
Amo questa lettera.
Comunque aveva ragione Cesare…non è più domenica…
Tanti auguri Roberto Baggio 💙
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