E anche sto X-Factor ce lo siamo tolti dai…
Non posso dilungarmi perché sto scrivendo col telefono e mi vengono i crampi al pollice, non posso dilungarmi poi perché, guarda caso, ho i minuti contati, ed infine non posso dilungarmi anche se alla fine mi dilungherò, mannaggia a me.
Vietato non commentare la finale di XF12, per i poco social X-Factor 12, per mia madre “Quelli che cantano là”.
Su Twitter mi sono sbizzarrita nel lanciare sondaggi improbabili a partire dalle giacche di Fedez e Cattelan che anche stavolta non si sono risparmiati, senza dimenticare il look della Mara Nazionale che però finisco sempre col mettere fuori classifica altrimenti vincerebbe a mani basse.
Poi ho azzardato un “Quanti anni ha Luna?” visto che Manuel Agnelli lo ha ripetuto solo 8 mila volte e mi sono resa che a qualcuno potesse essere sfuggito.
Sono ritornata al capitolo moda quando Marco Mengoni e Tom Walker si sono presentati stile Mio Nonno e il Falegname della Casa nella Prateria, ovviamente non ho tralasciato Ghali in versione Lou Bega di Mambo number Five.
Ho poi strabiliato gli occhi al grido della Mara “A me piace una minchia” e mi sono resa conto che a quel punto i giochi fossero fatti (in tutti i sensi). E per fatti chiedete lumi a Tommaso Paradiso dei The Giornalisti che ha sbiascicato parole come solo un mio compagno delle superiori sapeva fare nelle interrogazioni di storia prendendo pure 7 inventandosi date e guerre a caso.
Ma venendo alla gara io vi dico solo questo:
la regina delle scommesse che c’è in me mercoledì di fronte al capo e ad uno spritz ha sparato un “Scommettiamo su tutto perché non scommettiamo su X-Factor?“. Bocca mia zitta mai proprio. E per peggiorare la situazione: “Cosa scommettiamo?” “Quello che vuoi“. Mi voglio male.
La frittata è fatta.
La mia classifica vedeva 1. Naomi 2. Anastasio 3. Bowland 4. Luna
La sua 1. Naomi 2. Luna 3. Anastasio 4. Bowland
Avete già capito vero?
A botte di spritz, patatine, schifezze e varie, ho obbligato le mie amiche a scaricare l’app e a votare disperatamente Naomi quando, ad un passo dal verdetto finale, mi sono resa conto di essere spacciata. SPACCIATA. Ho lanciato appelli su Twitter, Instagram, Facebook, whatsapp e con il piccione viaggiatore, ho imprecato l’imprecabile e alla fine, quando Cattelan stava con quella busta in mano mi sono detta: ne va del mio aumento di stipendio, come lo chiuderò questo 2018, con il solito MAI UNA GIOIA o con una botta di culo?
La risposta è: con la domanda più inutile e scontata dell’anno.
Ciao poveri che più povera di me non c’è nessuno. Vado a scrivere la letterina sperando che Babbo Natale per una volta realizzi il mio unico desiderio: “Fa che il mio capo abbia pietà di me“.
Amen.
Ps. Nella foto un esplicito esempio di Milf e preda
PPs. Mi rifiuto di pubblicare il video della mia disperazione
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