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Italia femminile: dai sorrisi alle lacrime, ma c’è ancora un “NOI”

Italia femminile

L’Italia femminile cade ed il tonfo fa sempre male, le ginocchia sbucciate bruciano, le lacrime a fatica rimangono lì, tra l’iride e la pupilla, gli angoli della bocca scivolano in giù mentre la testa soffoca di domande.

Se per mezz’ora te la giochi alla pari o anche meglio rispetto ad una corazzata che fa del calcio femminile un fondamento della propria cultura sportiva, è perché allora vali più di quattro noccioline all’aperitivo, e perchè le tue certezze sono costante. Poi subentrano esperienza e fisicità come un tackle di quelli che non fa sconti ed in sei minuti senti crack. Nel punteggio, nella testa, nelle gambe. Non gira più nulla. Ed in un attimo appaiono i fantasmi di un anno fa, mentre ti guardi attorno sbigottito alla ricerca di un volto che possa darti speranza.

Potrei parlare di ranking mondiale, di fisicità, di come sono stati preparati i calci d’angolo, degli errori individuali, delle scelte della ct e di tante altre cose, e potrei farlo in maniera totalmente costruttiva, ma questo preferisco farlo su altre pagine, oppure potrei sparare a zero, mettermi la toga e lanciare sentenze della serie “l’udienza è tolta” manco fossimo a Forum, ma quest’onore lo lascio soprattutto ai salotti social dei leoni da tastiera incravattati che anche oggi il massimo dello sforzo lo hanno fatto collegando il loro smartphone alla corrente, mica che si spenga sul più bello dei commenti beceri, io qui parlo di emozioni.

Un’emozione enorme e travolgente dall’Inno di Mameli alle mani di Giulia Dragoni, che dopo una sconfitta del genere, tutto ciò che riesce a fare è asciugarsi le lacrime e coprire il dolore che non ti aspetti, che poi, l’inaspettato, è sempre quello che fa più male. Ecco, è qui che mi soffermerei. Io ti auguro di conservarle quelle lacrime, cara Giulia, che ti rendono ancora più vera, più sedicenne tutto cuore. Tienile lì, nel palmo di una mano, non lasciare che le porti via il vento, conservale, fanne tesoro, un giorno capirai la bellezza di quel sentimento e forse, ci riderai anche un po’ su, ripensando a questa serata. Che poi, se proprio devo dirla tutta, io le lacrime le metto in bella vista, le lascio fronte sole, è lì che riflette la luce.

Forza ragazze, forza Italia femminile, c’è vita, c’è aria nei polmoni, c’è il Sud Africa, ma soprattutto ci siete voi e noi, INSIEME.

foto azzurrefigc

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