Rome Swim Rome, day one: entusiasmo, freschezza ed Inno
Undici maggio – undici agosto, tre mesi esatti e poi ditemi che non esistano coincidenze. Torno a Roma per uno splendido “Rome Swim Rome” dopo quella sensazionale esperienza con i The Jackal, con Juve – Inter, con la finale di Coppa Italia rimasta stretta stretta come un nodo in gola difficile da sciogliere, ma anche con la grande consapevolezza di essere più coraggiosa di quanto abbia mai creduto fino a quel momento.
Cogliere le occasioni e salire sui treni in corsa, non è roba da tutti. E siccome io non sono tutti, e questo ora lo so per davvero, potevo forse non presentarmi agli europei di nuoto a Roma? È così che arrivo allo Stadio del Nuoto, con l’Olimpico sullo sfondo, le gambe che tremano il giusto e tante, troppe farfalle nello stomaco.
La mattinata scorre veloce, gli atleti italiani fanno esattamente quello che devono fare, io mi vivo ogni centimetro di questo villaggio europeo. Mi piace come è organizzato, con spazi creati ad hoc per tutti, dal turista, al tifoso, al giornalista. Nell’aria c’è una freschezza ed un entusiasmo che non percepivo da un po’ e quando quell’entusiasmo si mischia ai mille colori di altrettante bandiere, è la combo perfetta per un inizio di “ferie” con i fiocchi.
La cerimonia inaugurale racconta proprio questo ed in ogni discorso e saluto di tutte le autorità che vanno via affacciandosi su Roma 2022 spicca tanto la condivisione, la vicinanza, quanto la possibilità tornata galoppante di essere finalmente pronti a godersi dal vivo, di nuovo, tutto questo. E tutto questo non è solo un europeo di nuoto, ma è un portone che si spalanca di fronte all’opportunità e alla voglia di credere che l’Italia sappia sempre cosa deve fare in queste circostanze e che piano stia persino imparando tempi e modi. Guai a dimenticarsi di Federica, Lea e Gastone. La prima è la madrina dell’evento, di cognome fa Pellegrini e forse qualcuno la conosce pure (in una forma smagliante), Lea e Gastone sono i due cani da salvamento, formidabili.
Il day one di “Rome Swim Rome” è un concentrato di emozioni ed adrenalina. Se “Casa Arena” vale di più (molto di più) di una sala stampa, il nuoto sincro azzurro si tinge d’argento mentre poche ore dopo nei 400 misti Alberto Razzoli riesce già a farci cantare l’inno. Un paio di gradini più in giù c’è Pier Andrea Matteazzi che si aggiudica la medaglia di bronzo; e poi ci sarà una staffetta 4×200 sl che grazie a Stefano Di Cola completerà una rimonta da secondo posto.
Le altre tre note super liete di giornata sono:
- Le due postazioni dI ventilatori che spruzzano acqua (termine tecnico nebulizzatori per chi stesse già procedendo all’acquisto su Amazon)
- Il Fantaeuropeo: ebbene sì, c’è ancora spazio per le malate di Fantacalcio come me (per info vedere le mie stories su IG e per doppia info “Daje Mary Seven Team”).
- Questo dialogo: “Mamma ma i genitori dei campioni dove si siedono?”. “Si siedono là, perchè?”. “Perchè allora quando sarà un Campine di nuoto anche tu verrai a vedermi e sarai seduta là”. 😍
foto Federnuoto
foto Len Media
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