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Seven Up and down: la mia settimana in 7 top e flop

Seven Up and down: la classifica di un visto o vissuto o letto da qualche parte dei sette giorni che mi lascio alle spalle. 

Notizie dal web o fatti di vita quotidiana, c’è sempre qualcosa che in un modo o nell’altro mi resta in testa tipo un motivetto da cantare sotto la doccia o il like compulsivo sui social. Ecco allora la mia “Seven Up” (and Down) che sintetizza i fatti più eclatanti di questa settimana.

Seven down, i flop della settimana

7.Flop: il meteo. Bella la neve eh, per carità, ma qui alle 16 è già notte e al mattino non c’è luce fino alle 11, in sostanza la giornata dura 5 ore, il resto è depressione. PRIMAVERA DOVE SEI?

6.Flop: il maglioncino di Ringhio Gattuso. A proposito di meteo mi spiegate come cavolo faccia ad indossare lo stesso maglioncino con tanto di maniche arrotolate dal 1 settembre al 31 agosto in qualsiasi condizione meteorologica? Ma poi lo stile, ok che stiamo parlando di Gattuso ma un minimo di “guardabilità” non guasta…perché questo NON SE PO’ GUARDA’

5. Flop: la UYBA. Mi duole dirlo ma non riconosco più la mia squadra di volley del cuore. Coach cacciati a metà anno, squadra che non sputa sangue per quella maglia, dirigenza che fatica a prendere decisioni, e tanto, troppo scetticismo, intorno ad una realtà territoriale che in realtà è sempre stata una vanta. Ci rialzeremo, certo, ma c’è da fare ordine e forse anche un po’ di pulizia. NCS = NON CI SIAMO

4. Flop: i cenoni pre Natale. Oggi è il 6 dicembre ed io a quest’ora lo scorso anno mi ero già sparata almeno 5 cene natalizie. Perché dicembre è questo, è l’incastro perfetto di cene su cene su cena, roba ingestibile negli ultimi anni persino con l’aiuto di google calendar. L’agenda piena ed una lista di scuse pronte per saltare, non senza un rimorso di coscienza, ritrovi storici e futili come “La cena dei catechisti del 1997” o “delle compagne d’asilo dell’89” alla quale presentarsi grassa ma senza figli non è concesso. Anche i carabinieri sentono la mancanza dei miei rientri a casa in mercoledì qualunque alle tre di notte e non esattamente sobria. Sigh. FUCK DICEMBRE 2020.

3. Flop: i suggerimenti di amicizia su FB. Io capisco che non abbiate un c… da fare ma perché, perché, perché suggerire amici su Facebook? Perché? Cioè o mi chiamate e mi date una spiegazione logica, o perché io debba chiedere l’amicizia ad uno dei vostri casi umani suggeriti? Non pensate me ne siano già capitati abbastanza? Facciamo due chiacchiere che vi racconto. C’HO PIÙ AMICI SUGGERITI CHE SOLDI SUL CONTO.

2.Flop: lo schifo generatosi intorno alla morte di Maradona. Non che che avessi dubbi ma tra eredità, avvocati, indagini che parlano di mancanza di cure, figli che spuntano fuori come i funghi, tutti (ma proprio tutti eh) che si arrogano il diritto di parola in merito solo perché Maradona lo hanno sentito nominare, mi pare troppo. PERDONALI DIEGO PERCHÈ NON SEI L’UNICO AD AVER PECCATO.

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1.Flop: la storia di Olivia (foto accanto). Lei è Olivia: guarda i maschi giocare a calcio. Può solo guardarli. Succede al Campo Comunale di Trastevere. Le hanno proibito di iscriversi a scuola calcio con le seguenti motivazioni: “Stare con soli maschietti, per lei unica bambina, sarebbe DISEDUCATIVO”. Nonostante tutto va lì ogni settimana ed osserva silenziosamente. Caro Campo Comunale di Trastevere, Natale non è ancora arrivata, siamo ancora in pandemia, ed io non mi sento più buona, affatto: SIETE DEGLI STRONZI.

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Seven up, i top della settimana

7.Top: le mie dirette blog su X Factor con la straordinaria partecipazione del Gennari. Potrebbe essere il prodotto più demenziale della seconda parte del 2020, ma onestamente chissenefrega. Io mi diverto e mi sento leggera. Quindi ci vediamo giovedì, stesso posto stessa ora, c’è la finalissima. VIVO IL MIO 2° LOCKDOWN UNA PUNTATA DI X FACTOR ALLA VOLTA

6.Top: l’Ikea. L’Ikea vi salva la vita. BENVENUTI NELLA MIA CUCINA.

5.Top: gli uomini. Ebbene sì metto gli uomini nella classifica top. Questo perché ancora una volta ho avuto la conferma di quanto siano idioti e di quanto io meriti di meglio, a costo di non trovarlo quel meglio. Accontentatevi voi. CON TANTI SALUTI.

4.Top: Mik Schumacher. Un Schumacher che torna a vincere, uno Schumacher che torna in Formula Uno. Solo mio fratello sa quanto io non abbiamo mai fatto il tifo per il senior pur riconoscendogli un talento indiscusso e pur essendogli grata per aver fatto vincere la Rossa, ma questa è giusto che sia un’altra storia. IN BOCCA AL LUPO MIK.

3.Top: Emma Marrone. Vince il premio “Personaggio dell’anno” ai “Diversity Media Awards” gli oscar dell’inclusione che premiano personaggi che si sono distinti nel corso dell’anno per rappresentazione valorizzante delle diversità. “Io non voglio figli ora, devo fare ancora un sacco di rock’n roll. La maternità non è un obbligo. Ognuno ha il suo percorso. Può succedere che una donna voglia dedicarsi a se stessa. E poi anche l’età delle madri è cambiata. Oggi abbiamo la possibilità di congelare gli ovuli e conservarli. Oggi le donne studiano, viaggiano, sono indipendenti. Difficile trovare uomini che accettano questo, io li terrorizzo. Levati i panni da rockstar quando torno a casa impasto polpette, faccio la lavatrice, so aggiustare un mobile, sistemo tutto da sola. È brutto quando non puoi avere il controllo su una donna. Ma so che da qualche parte c’è uno alla mia altezza“. 92 MINUTI DI APPLAUSI.

2.Top: le feste senza parenti. Caro Peppiniello, grazie. Grazie perché dopo un 2020 così sarebbe stato troppo sorbirsi pure i parenti e i vari “Il fidanzato dov’è?…E come è possibile che tu non ce l’abbia…Eh ma allora hai i gusti difficili…a questo punto il problema sei tu e non loro” e bla bla bla. GRAZIE GRAZIE GRAZIE. ps. parenti non chiamatemi nemmeno per dirmi ste caz…che finisce a “blocco su whatsapp”. IO DICO STOP AI PARENTI CHE NON SI FANNI I FATTI LORO.

1.Top: Sara Gama. È stata eletta vicepresidente dell’Assocalciatori. Capitano della Juventus e della Nazionale Italiana, ha sempre lottato per i diritti delle calciatrici. E questa elezione è un enorme passo in avanti. ORGOGLIO AZZURRO, ORGOGLIO WOMEN.

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Seven Up and down: la mia settimana in 7 top e flop

Seven Up and down: la classifica di un visto o vissuto o letto da qualche parte dei sette giorni che mi lascio alle spalle. 

Notizie dal web o fatti di vita quotidiana, c’è sempre qualcosa che in un modo o nell’altro mi resta in testa tipo un motivetto da cantare sotto la doccia o il like compulsivo sui social. Ecco allora la mia “Seven Up” (and Down) che sintetizza i fatti più eclatanti di questa settimana.

Seven down, i flop della settimana

7. Flop: il cambio dell’armadio. Niente, rimandato clamorosamente pure questa settimana. Io sarò un disastro ma chi lo ha inventato per i poveri comuni mortali che non posso permettersi cabine armadio chilometriche, poteva impegnarsi con attività di senso compiuto. Pure gli origami hanno più ragione d’essere del cambio dell’armadio. ODIO PROFONDO

6. Flop: la depressione. Inverno alle porte, temperature che si abbassano,  lockdown “tac-simile” intorno, il culo che pesa ad alzarlo dal divano e le serate con la copertina e come se non bastasse, la nebbia. Ti svegli e c’è la nebbia, vai a letto e c’è la nebbia. CAPPIO AL COLLO

5. Flop: l’outfit di Ciccio Graziani. Qualcuno glielo dica che nemmeno nei peggiori rimasugli del corredo che la mia bisnonna regalò a mia nonna c’erano simili tovaglie indossate come giacche. No Ciccio no. NCS. NON CI SIAMO

4. Flop: la Ferrari. Posso presentarmi a Imola ultima tappa del 2020, dopo una stagione disastrata, e nelle qualifiche piazzarmi 7° e 14°? Ah no? Non posso?. NO, NON PUOI.

3. Flop: Bernardeschi. Il disagio è passato di qui. DISAGIATO.

2. Flop: i delinquenti mascherati da protestanti. Avete rotto il cazzo. Settimana scorsa si parlava di Napoli, negli ultimi giorni li abbiamo visti ovunque. Le proteste e l’alzare la voce sono una cosa, mascherarsi da finti protestanti per spaccare le vetrine dei negozi, aggredire le forze dell’ordine, lanciare bombe carta è da delinquenti. E i delinquenti a casa mia stanno in carcere. STOP.

1. Flop: il governatore della Liguria, Giovanni Toti. Riporto testualmente: “Per quanto ci addolori ogni singola vittima del covid, dobbiamo tenere conto di questo dato: solo ieri tra i 25 decessi della Liguria, 22 erano pazienti molto anziani. persone per lo più in pensione, non indispensabili allo sforzo produttivo del Paese che vanno però tutelate”. Non apro dibattiti ma caro Giovanni Toti, ho una lunga lista di “giovani” non indispensabili allo sforzo produttivo del paese e, non so perché, temo che gli stessi o alcuni di essi potresti conoscerli anche tu. DIO PERDONALO PERCHÈ NON SA QUEL CHE DICE.

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Seven Up, i top della settimana

7.Top: i commenti di Commenti Memorabili. Perché se nel momento della depressione più acuta pensi che non ci sia al mondo gente che stia messa peggio di te ti sbagli, ti sbagli di grosso. Istruzioni per l’uso. Passare di qui per iniezioni di autostima e risate. Non solo per leggere commenti memorabili ma anche e soprattutto per i commenti di commenti memorabili. COME SE NON CI FOSSE UN DOMANI

6.Top: Katia Follesa. Ha perso una quindicina di kg ed è stata accusata di non poter più fare ridere. Esilarante il video stile Ferragnez con il marito. LA GENTE È SCEMA, KATIA FOLLESA NO.

5. Top: le conferenze stampa di Pirlo. Che non è Allegri, che non è Sarri (per fortuna) ma quando dice “Ho giocato per vent’anni e ho avuto pressioni di ogni tipo figuriamoci se le patisco adesso”, ecco per me vi mette tutti via nello zainetto. SSSH, PARLA IL MAESTRO

4.Top: l’intervista. Ho ascoltato una storia al telefono, l’ho raccolta e a breve la metterò nero su bianco. Mi sono emozionata, anche stavolta, mannaggia e me e al mio cuore di pietra. I LOVE MY WORK

3. Top: Marcus Thuram. Un’altra storia del “Figlio di…”. Il giovane 23enne che indossa la casacca del Borussia quello impronunciabile, l’ha combinata grossa. Cioè. Arriva a San Siro per il match contro l’Inter e per entrare deve farsi riconoscere con tanto di iPhone tra le mani e foto; poi probabilmente sette giorni dopo, devono aver capito che quel Marcus Thuram non è uno qualunque. Per info chiedere al Real Madrid, sua squadra del cuore, a cui ha siglato una doppietta meravigliosa in Champions League valsa poi, solo, il 2 a 2 finale. E poco importa che suo padre di nome faccia Lillian ed abbia vinto tutto quello che c’era a da vincere, lui è Marcus e ha tutte le carte in regola per brillare di luce propria. SULLA SUA STRADA.

2.Top: 123 anni di te. Tanti auguri vecchia signora, Tanti auguri Juventus del mio cuore. STORIA DI UN GRANDE AMORE

1.Top: Lorenzo Sonego. Perché la sua storia a prescindere o meno da questa sconfitta nella finale di Vienna è una seconda opportunità. Le seconde opportunità arrivano, ma coglierle è da fuoriclasse. DAJE LORENZO.

 

Leggi anche -> Seven Up and down: la mia settimana in 7 top e flop (sette giorni fa)