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L’inverno: quando la musica è un morbido maglione di lana

Immaginati alle prese con uno di quei sabati pomeriggio in cui l’inverno fuori dalla finestra è gelido ma dentro al tuo cuore trovi persino ghiaccio e neve. Immaginati alle prese con una tazza di tè caldo che tieni fra le mani per provare a scaldarti un po’, mentre il fumo ti appanna gli occhiali ed il naso si arriccia sentendo il profumo di biscotti caldi.
Immaginati anche girovagare tra un negozio e l’altro, in una seduta di shopping che sa più di terapia che di reale esigenza, ed immagina di provare 200 capi che non donano garbo al vostro look, che vi fanno il culo troppo grosso, che “Cosa lo compro a fare tanto non ho occasione di metterlo” e ancora “Questo è l’unico che potrebbe fare al caso mio ma figurati, costa un botto”; poi però c’è un maglioncino insignificante posto in una pila nell’ultimo scaffale in fondo, dal colore non definito, di una forma semplice e senza particolari vezzi, potrebbe star bene con un jeans classico o un leggings nero asciutto, non spicca, ma in quel momento ti rappresenta, lo indossi ed è così caldo, morbido, apatico ma giusto, giusto per te…

…ecco le canzoni non sono forse un po’ così? Non sono maglioni di lana della misura giusta che si prendono cura dei brividi di freddo? Non sono anche solo la possibilità di vedere navigare le emozioni in una melodia?

Io non riesco a smettere di ascoltare l’Inverno, canzone di Angelica Bovo di X-Factor e scritta da Tananai. L’ho indossata al primo ascolto, è il maglione che stavo cercando. Un testo semplice, una voce sublime, una melodia che in altri giorni assomiglierebbe tanto di più ad un coltello sulle vene e che invece in queste settimane così fredde riesce a tenere bada il tremolio, le mani gelide e persino gli occhi socchiusi. L’inverno è un maglione con il collo alto in cui mi rannicchio fino al naso, è una carezza su un volto stanco, è una mano che mi fa i grattini districando i capelli “capriccio” ed ingarbugliati.

Dare un nome alla follia di chi ha sofferto e non si vendica…

Vorrei venire lì dove fa freddo ma non nevica“…dove i gradi sono pochi ma non vanno sottozero, dove qualcosa non torna ma in fondo cambiare stanza o addirittura uscire dalla porta di casa significa percorrere una strada nuova e sconosciuta, trafficata o isolata, insolita e senza orizzonte a portata di mano.

Ho preso a pugni lo specchio”, le ho tentate tutte, questa notte, per far pace con me stessa, per riuscire a scorgere un riflesso che non somigli troppo né alle rughe né ai rimpianti, per asciugare gli occhi e presentarmi lì, al cospetto della mia coscienza, con coraggio ed in pace con me stessa. In una parola, mi sono guardata allo specchio a caccia di conforto e l’ho preteso dall’unica persona che può prendersi davvero cura di me.

Sai pensavo che potrei fare pure una pazzia, di quelle che non si dimentica, sai pensavo che potrei dare un nome alla follia di chi ha sofferto e non si vendica“…il senso di questo pezzo è racchiuso qui, attraversare il dolore e non cercare vendetta, viverlo fino in fondo in una sofferenza composta e poi trasformarlo in una magia prendendosi tutto il tempo di cui si ha bisogno.

“E scusa mi dimenticavo il bello di quei giorni, mi fa male quando non ci sei…”, i giorni belli non vanno dimenticati, ma accettati. Anche se sono acqua passata, anche se così belli, non torneranno.

Anche se è tutto diverso io ti aspetto, ti aspetto“. Il punto non è aspettare lui o lei, il punto non è proprio cosa si aspetta. Saper godere dell’attesa che divide un’emozione dall’altra, breve o lunga che possa essere, intensa o leggera, eccolo il punto.. La felicità e le emozioni sono un contatto, sono il panorama che godi da un punto straordinario in cima al Mondo ma che non dura più di una manciata di attimi, in tutto il resto del tempo scorre la vita.

L’Inverno – Angelica Bove

Sto pensando a dove sei
Fossi in me non chiamerei
E poi che ora è in America

Sto pensando a dove sei
Qui c’è sempre quella luna ed è una luna che si dedica

Volo via, vorrei venire lì dove fa freddo
ma non nevica

Anche se
Anche se è tutto diverso
io ti aspetto, ti aspetto
Ho preso a pugni lo specchio
Sto anche meglio, questa notte non ci porta via l’inverno

Sai pensavo che potrei
fare pure una pazzia, di quelle che non si dimentica
Sai che pensavo che potrei dare un nome alla follia
di chi ha sofferto e non si vendica

Volo via, vorrei venire lì dove fa freddo
ma non sembra

Anche se
Anche se è tutto diverso
io ti aspetto, ti aspetto
ho preso a pugni lo specchio
Sto anche meglio, questa notte non ci porta via

E scusa mi dimenticavo il bello di quei giorni
mi fa male quando non ci sei, ti aspetterò pensandoti

Anche se è tutto diverso io ti aspetto
Ti aspetto

Testo by AngoloTesti

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40 special: buon compleanno Cesare Cremonini

Cesare Cremonini e i suoi…40 special! Buon compleanno a uno dei cantautori italiani più amati.

cesare cremonini
Chissà chi mai avrebbe scommesso su un ragazzetto un po’ smorfioso e stravagante coi capelli ossigenati e con quell’aria da finto figaccione accerchiato dai suo amichetti…i lunapop! Sul successo del momento non ci furono dubbi, perché l’esplosione di Squerez fu troppo prepotente per lasciare indifferente il pubblico giovane di allora, che in quei “bolognesi” si identificava, sguazzando nella loro musica.

Con le ali sotto i piedi

cesare cremonini

Io negli anni duemila iniziavo le superiori e li ricordo bene i testi copiati sulla Smemoranda e le liti con mia madre “Abbassa la radio” mentre in camera pompava quel “Ma quanto è bello andare in giro con le ali sotto i piedi“. E Cesare le ali sotto i nostri piedi ce le ha messe davvero. Ci ha trascinato nel tempo in un mondo diverso, ci hai fatto vedere il panorama da altri punti di vista. Il suo percorso di crescita, mutamento, è stato un po’ anche il nostro, che con lui, a nostra volta, siamo cresciuti, mutati.

Il gruppo che si è sciolto, il silenzio, qualche canzone che sembrava troppo introspettiva e di difficile appeal, passo dopo passo, verso un percorso che ha condotto il cantante bolognese, così innamorato della sua terra anche e soprattutto in un periodo difficile come questo, alla costruzione di un uomo migliore, oggi amato e capito da tutti.

Io ho visto due concerti di Cesare Cremonini e quello di due anni fa a San Siro fu una perla di rara bellezza (che mi fece anche perdere la semifinale di un torneo tra le altre cose, per dirla tutta). Una delle cose che mi stupì di più fu avere accanto persone di altre generazioni rispetto alla mia e che non solo cantavano a squarciagola ma si abbracciavano, si commuovevano, come se quella musica fosse la colonna sonora delle loro storie d’amore o della loro vita. Non faccio fatica a credere che sia davvero così.

Cesare Cremonini: 40 special d’altri tempi

cesare cremonini

Leggendo un bellissimo pezzo da “Il fatto quotidiano” trovo spunti che collegano la mia mente ad un sacco di ricordi e di parole rimaste talvolta in sospeso, ponte immaginario tra un pensiero e l’altro, tra un vissuto e l’altro. “Se uno solo di loro, anche il più ignaro fra chi è venuto stasera fino a qui, non sarà cambiato di una virgola grazie a noi, saremo dei falliti“. Ecco, bingo. Questo è esattamente quello che penso tutte le volte che torno a casa da un concerto. Per quello li adoro, perché mi smuovono qualcosa dentro.

Il 2020 sarebbe dovuto essere l’anno delle celebrazioni di un ventennio che mette un punto. “Per quanto riguarda il tour, non è questo il tempo degli egocentrismi. Sarò felice di fare ciò che verrà deciso. Aiuterò la mia città a ritrovarsi“. Voltarsi indietro per non avere rimpianti, guardare al futuro per accaparrarsi manciate di fiducia, speranza, affidandosi alla bellezza di chi ha ancora il coraggio di credere nei sogni.

In fondo domani sarà un giorno migliore, vedrai…

Happy birthday Cesare Cremonini!

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E così, dopo la classifica su Mina, ecco Seven songs: le sette canzoni di Cesare Cremonini che la Mary Seven ama di più per un motivo o per un altro (in ordine casuale)

  1. Niente di più – “Quello che volevo, come sempre non c’è, solo un po’ d’amore che diventa polvere, che almeno fosse stata magica, la buttavo su di te, e invece in mano ho una lettera, due rose, e una canzone ancora da scrivere
  2. Vieni a vedere perchè – “Capirai che il cielo è bello perché, in fondo fa da tetto a un mondo pieno di paure e lacrime, e piangerai, oh altroché! Ma dopo un po’ la vita ti sembrerà più facile, e così fragile, ricomincerai”
  3. Marmellata #25 – “Oh, da quando Senna non corre più, ah, da quando Baggio non gioca più! Oh no, no! Da quando mi hai lasciato pure tu, non è più domenica”
  4. Greygoose – “Tornando a casa stasera ho capito che cercandomi nel buio pensavo ancora a te, nella luce dei lampioni ti ho rivisto ancora, l’amore non viene mai una volta sola…La notte è già finita”
  5. Poetica – “Questa sera sei bellissima, se lo sai che non è finita abbracciami, anche se penserai che non è poetica, questa vita ci ha sorriso e lo sai…anche quando poi saremo stanchi troveremo il modo”
  6. Nessuno vuole essere Robin – “Ti sei accorta anche tu, che siamo tutti più soli? Tutti col numero dieci sulla schiena, e poi sbagliamo i rigori. Ti sei accorta anche tu, che in questo mondo di eroi, nessuno vuole essere Robin”
  7. Il comico – “Non so dirti una parola, non ho niente di speciale, ma se ridi poi vuol dire che una cosa la so fare…e l’occhio ride ma ti piange il cuore…sei così bella ma vorresti morire”

 

 

 

Il Rugby Sound Festival abbraccia un Max Gazzè infinitamente poetico

Salvarti sull’orlo di un precipizio, quello che la musica può fare…“, ma anche raccogliere 5000 fans al Rugby Sound Festival per Max Gazzè. 
Presso la suggestiva location di Legnano, dove è già partito l’evento dell’estate ovvero quel Rugby Sound Festival giunto ormai alla ventesima edizione, si sono radunate 5000 voci e 10000 occhi che si sono lasciati cullare dalle note del famoso cantautore romano.
Ieri sera, infatti, è stata proprio la volta di Max Gazzè che ha riservato una tappa del suo tour 2019 ai legnanesi (e non solo) e che con una semplicità disarmante ed un briciolo di timidezza, ha letteralmente addolcito un’atmosfera estiva bollente.
Gazzè, che va così ad allungare la lunga lista di ospiti illustri che hanno calcato il palco del famoso festival, prossimi Gazzelle, Timoria ed Omar Pedrini e J Ax con gli Articolo 31, non ha assolutamente deluso le aspettative.
La folla ha saputo ballare, ascoltare, sciogliersi ed emozionarsi. Tutti i successi più conosciuti hanno abbracciato un pubblico attento capace di apprezzare anche quei pezzi che “Davanti a tutti li cantiamo oggi per la prima volta, o forse seconda, se facciamo errori non fateci caso eh“. Il cantautore ha scherzato ma ha anche trovato la chiave per colpire là dove, forse, qualcuno potesse avere dubbi su un artista che le luci della ribalta le ha sempre un po’ smorzate, accettandole “solo” quando aveva realmente qualcosa da dire. E basta ascoltare i suoi testi per rendersene conto, curati in ogni dettaglio, ricchi di messaggi più o meno espliciti, ricchi di amore, ma anche evidenziatori fluo di una dedizione incredibile verso quello che è il suo mondo, la sua musica.
Un bassista odia la chitarra, la odia perché è piccola, ha i tasti piccoli, ma per questo pezzo pare necessaria” e allora via con “Potranno mai le mie parole esserti da rosa, sposa“.
Non sono mancate poi Cara Valentina, Teresa, I tuoi maledettissimi impegni, Mentre Dormi, La vita com’è, Favola di Adamo ed Eva, Il solito sesso, L’uomo più furbo, fino alla conclusione ampiamente richiesta con Posso, il pezzo portato recentemente al successo con Carl Brave.
Grazie, grazie di cuore, a parte il caldo e le zanzare è stato bellissimo“, dichiara alla fine prima dell’ultimo inchino insieme alla sua band.
Ed è così che quelle 5000 anime hanno abbandonato il pratone del Rugby Sound Festival , con un originale sound nelle orecchie e con la purezza di un artista che non ha certo elemosinato brividi.

credit foto: Elena Di Vincenzo – Shining Production

Il silenzio adesso sa parlare…buonanotte così

Lo so, non è una canzone nuova, ce la trasciniamo dietro da qualche mese, eppure più la ascolto più la sento la colonna sonora perfetta di una vita imperfetta, la ninna nanna più dolce quando spengo la luce e faccio pace col mondo provando a credere che domani sarà un’altra battaglia dalla quale, però, ne uscirò vincitrice e più forte.

Amo perdermi in queste parole…buonanotte così!

 

Ho perso tempo per guardarmi dentro e-
ho sistemato qualche mia abitudine
ma poi la sera arrivava ed io
mi chiedevo dov’è il senso
se c’è un senso a tutto questo

Ho perso tempo per guardarti dentro e-
ti ho dedicato il cuore tra le pagine
ma poi la sera arrivava ed io
mi chiedevo dov’è il senso
se c’è un senso a tutto questo

Senti
non c’è bisogno di parlare
dalla serranda scende il sole
e noi ci siamo accontentati

Ma ci sarà
il ballo delle incertezze
ci sarà
un posto in cui perdo tutto
che per stare in pace con te stesso e col mondo
devi avere sognato
almeno per un secondo

E ci sarà
tra la gente che aspetta
chiunque ha
rischiato tutto ed ha perso
che per stare in pace con te stesso e col resto
puoi provare a volare
lasciando a terra te stesso

Ho camminato in equilibrio su di me
mischiando il tuo sorriso alle tue lacrime
ma la coscienza non si spegne ed io
mi chiedevo dov’è il senso
se c’è un senso a tutto questo e-

Ho respirato sui tuoi battiti lenti e-
adesso vivi, sì ma dentro un’immagine
ricordo c’era il vento ed io
mi chiedevo dov’è il senso
se c’è un senso a tutto questo

E ci sarà
il ballo delle incertezze
ci sarà
un posto in cui perdo tutto
che per stare in pace con te stesso e col mondo
devi avere sognato
almeno per un secondo

E ci sarà
tra la gente che aspetta
chiunque ha
rischiato tutto ed ha perso
che per stare in pace con te stesso e col resto
puoi provare a volare
lasciando a terra te stesso

So di momenti
quelli persi a dare un senso forse
mi chiedi perché fragile
sono diverso forse
ero un bambino
e stavo in cortile
respiravo piano
ho sempre rinchiuso
vita e sogni
nel palmo della mano

Sono presente
ancora oggi
nel ballo delle incertezze
dove ti siedi
e più sei poco e più ti senti grande
incontro me stesso
e poi gli chiedo se vuole ballare
ferma la musica
che il silenzio adesso sa parlare

E ci sarà
il ballo delle incertezze
ci sarà
un posto in cui perdo tutto
che per stare in pace con te stesso e col mondo
devi avere sognato
almeno per un secondo

E ci sarà
tra la gente che aspetta
chiunque ha
rischiato tutto ed ha perso
che per stare in pace con te stesso e col resto
puoi provare a volare
lasciando a terra te stesso