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Tokyo 2021: il nostro inno, la nostra bandiera, il nostro orgoglio, il nostro sogno

tokyo 2021

Centosettantotto giorni, troppi per chi le Olimpiadi di Tokyo 2021 le attende in realtà da un anno. Ancora di più per chi, invece, quel sogno lo rincorre da tutta una vita.

Immaginatevi un bimbo che quindici anni fa ha avuto una visione, in una notte insonne fatta di buio e carezze mancate, mentre lanciava un giavellotto, immaginatevi una principessina che da più di un decennio “sacrifica” i suoi sabati sera con gli amici perché la domenica mattina alle sette la piscina chiama, anche quando fuori nevica è l’acqua è gelida, immaginatevi un gruppo di ragazze o ragazzi che trattano con i guanti quei fioretti, quel pallone, quegli anelli, quelle emozioni. Emozioni custodite gelosamente in un cassetto, spalancato solo al momento giusto, dotato di ali forti e di follia acuta. 

E poi immaginatevi una mamma che quella canzone la ripete come una preghiera ogni sera, un coach che si è cibato di numeri e libri per anni, un marito che ha trovato il coraggio di mettere da parte la propria carriera, un amico d’infanzia che quel sogno lo sente anche un po’ suo, un nonno che finge di non sapere ma conosce ogni minimo dettaglio…magari fosse tutto qui.

Immaginatevi ancora una giornalista, un insegnante, un presidente, una barista, un corriere, un produttore di medaglie, il commesso di un negozio di articoli sportivi, il pilota di un aereo, la receptionist di un hotel, la donna delle pulizie di un palazzetto, un fonico, un giudice, un vicino di casa che certe storie le ha viste crescere a distanza, un tifoso…tanti tifosi, tanti popoli così vicini che così vicini non lo sono mai…

A tutto questo che colonna sonora mettereste? Se chiudeste gli occhi che tinte avrebbero i vostri sogni? E riaprendoli quale sarebbe il colore della realtà?

In equilibrio, su un filo di lana ad un’altezza da brividi, ci sono 60 milioni di persone che scorrono, una dopo l’altra, con una mano legata al petto e con gli occhi che non percepiscono più scuse per non guardare lontano, ci sono sorrisi solleticati dal vento, e cuori che creano melodia danzante persino le nuvole…e non ci sono più paure.

Nessuno ha chiesto a nessuno di mettere tappeti, là sotto, per attutire le cadute, i lividi sono compresi nel pacchetto, nessuno ha chiesto ali, per poter volare, è una vita che chi osa se le costruisce da solo, nessuno ha proferito parola quando, d’un tratto, la più crudele delle bacchette magiche ha cancellato vite, sogni, speranze, e lasciato posto solo a sospiri, forza di volontà, resilienza…

…tutti, però, si sono aggrappati ai colori, alle note, al profumo di rinascita, al tessuto di seta che scivola fra le dita, alla sensazione amara o dolce di ciò che resterà in bocca dopo…

I cinque sensi, come i cinque cerchi, come Tokyo 2021: l’assonanza è perfetta e non poteva essere ridotta a brandelli, nascosta sotto le macerie di un’Italia che ancora si chiede se avrà la forza di rialzarsi, ma che, nonostante, tutto, continua a credere nei sogni. È il nostro turno, questa volta. Chiamateci eroi.

 

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